
Movimente
Uno spazio per riflettere e occuparsi di danza
Chi sono e perché questo blog
Mi chiamo Shahrzad. Sono italiana e ho ventisei anni. Studio danza da quando cammino e ho dedicato la gran parte della mia vita a questo. Sono una danzatrice della compagnia Rename Company di Claudia Monticone, con sede a Milano. Insegno tecnica classica, modern e tengo dei laboratori creativi. Per il mio futuro ho deciso di dedicarmi alla coreografia perché creare è quello che voglio fare nella vita. Per riuscire a farlo nel modo più competente possibile non smetto (e non smetterò) mai di studiare e di essere anche un’allieva.
Dal punto di vista professionale non sono nessuno. Non ho un curriculum strabiliante, né tanto meno agganci importanti, non faccio parte di grandi organizzazioni e nessuno sa che esisto perché da tempo non sono su nessun social network e non appaio su internet. Ho deciso di aprire un blog proprio per questo motivo: in un mondo che ritiene fondamentale apparire, ho deciso di mettere davanti i miei pensieri e il mio lavoro rispetto alla mia immagine e alla mia identità.
La danza per me è, prima di ogni cosa, movimento. Lo spazio dedicato ad occuparsi di questa forma artistica è comunemente la sala (in cui si impara, si prova, si crea e si sperimenta) oppure il teatro (in cui si performa). L’idea di questo blog è nata quando entrambi questi luoghi mi sono venuti a mancare, nel periodo della quarantena causata dal temibile Covid-19: sono stata obbligata a concepire un luogo diverso in cui continuare ad occuparmi di danza, ovvero la mia mente.
Possiamo occuparci di movimento riflettendo, pensando, discutendo di tutto ciò che la danza ci racconta, ci evoca, di tutto ciò che la danza fa emergere della realtà in cui viviamo. Mi auguro per questo blog di riuscire a stimolare visioni e prospettive magari non considerate, di approfondire qualcosa che conosciamo ma forse diamo per scontato troppo spesso, di incuriosire i lettori e parlare di ciò che amo sopra ogni cosa, l’arte.
E chissà, magari capiterà di comprendere qualcosa di più di me stessa, di noi e degli altri, dell’arte e del mondo in cui viviamo.